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20 ottobre 2018

Domani vado a casa

"Signorine belle: oggi piove, quindi non si potrà uscire fuori in giardino." Chi parla è la signora Mirella, direttrice della casa di riposo Giorni Sereni. Non lasciatevi ingannare dal nome romantico. Odio questo posto, le responsabili, e anche chi mi ha "gentilmente" messo in questo posto senza speranza! A proposito: mi chiamo Rina, ho 86 anni a febbraio,credo... Mio marito ha pensato bene di lasciarmi penare tre anni fa, dopo un cancro fulminante. Maledetta vita e maledette tutte le malattie! Ho due figli: Luigi e Matteo, due nuore false come Giuda e tre nipoti egoisti e cocciuti come i loro genitori. Non mi fanno mancare nulla, anzi. Sono quasi contenta quando li vedo andare via dal corridoio dopo una visita di 30 minuti netti, circa una volta al mese. "Tanto tu stai benissimo, mamma...Qui sei una regina,guardati attorno: un posto così molti se lo sognano...E poi ogni giorno ti fanno fare sempre qualcosa di diverso...Sei davvero fortunata,non ti lamentare. " Così mi dicono in coro i miei consanguinei. Sembrano convinti anche loro stessi. L'unica consolazione della mia vita è il figlio dell'infermiera del secondo piano. É un ragazzino di dodici anni, si chiama Filippo. Al contrario dei miei nipoti capricciosi e viziati, lui sembra un piccolo angelo. Terminata la scuola, circa due pomeriggi a settimana viene a salutare sua madre e soprattutto vuole sentire le mie storie della mia lunga vita. Avventure, dolori, ma anche periodi piacevoli. Devo dire che mi segue con attenzione  e per me è davvero bello avere qualcosa  da condividere e non è da tutti che un giovane resti ad ascoltare un'anziana che rischia a volte di perdere il filo del discorso. Ma l'altra settimana, l'ho salutato in maniera strana. "Ciao caro, spero di vederti ancora una volta... Sai, domani vado a casa. " Lui è rimasto sorpreso, ma ha sorriso ugualmente dandomi una carezza. Venerdì, aprendo la porta a vetri del reparto  non mi ha trovato seduta nella mia solita poltrona. Ero davvero andata a casa, la mia ultima casa di luce dove ho potuto riabbracciare mio marito. Abbi cura di te, mio piccolo grande amico. Ci siamo voluti bene, mi hai fatto sentire una persona importante.Mi hai dato la tua amicizia, ma sopratutto mi hai donato  il tuo tempo. Lo senti? È il bacio che ti mando con tanto affetto. Ti sfiori i capelli, sembri aver capito tutto. Non mi dimenticherai. 

Pensiero numero 63


Ti ho cercata invano
sotto l'asfalto bagnato
dalle tue insicurezze.
Qualcosa distante
e di confusione,
riusciremo mai
a dimenticarci?
Sempre più grande
sfumato e beffato
l'urlo della notte
strangola la quiete.
Si direbbe 
uno strano imbroglio,
un gioco di carte
senza le figure.

                     

02 ottobre 2018

Pensiero numero 62

E mi viene spontaneo provare un brivido per me e per questo momento così bello, che un batticuore è come un battito d'ali nel cielo oscuro e pieno di incognite.
Mi parli dei sogni e speranze ricamate: ti guardo dietro alle tue paure mentre il tempo corre veloce ed è sempre sera quando bussiamo alla porta e rispondiamo tardi al richiamo lieve di una foglia che cade.