FALSTAFF A BIELLA
Signore in tinta
regalano baci
sulle guance sudate
a succhiotti interrotti.
Un tizio seduto
con un aria ebete
brandisce come spada
un telefonino da battaglia.
Non sa ancora di preciso
cosa fare o dove guardare
ma aspetta il momento
buono per alzarsi
e cambiare panchina.
Un bambino si nasconde
dentro un cortile
e disordinato ritorna
con occhi bassi
sentendo la madre alterata.
Un gruppo di giovani
scambiano allegri
i programmi della sera
mentre ragazzine loquaci
dividono fresche risate
da regalare al futuro.
Un signore asciutto
si guarda sospettoso
attraverso una vetrina
di un negozio sfitto.
Si pettina il tempo
senza fretta né inganno.
Un mimo vestito di sabbia
imita Michael Jackson
ma pochi lo guardano
perché senza un moderno
orologio fitness
il tempo non può esistere.
Il cielo si apre contorto:
l'apparizione del Sindaco
rende tutto innaturale.
Spalanca le braccia
sgrana un rosario
e promette astronavi
che scivolano soffici
sulle strade cittadine.
Senza incroci
sensi unici alternati
rotonde sgualcite
marciapiedi vergini
senza buchi
né promesse.