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30 gennaio 2018

Pensiero numero 43

La gente se ne frega 
di me, di te
delle fantasie 
nascoste 
nelle tasche 
e da tutte le apparenze
che non vogliono capire. 
Tutti vorrebbero 
una vita luminosa, 
che irripetibile 
rischiari
le proprie coscienze. 
Nessuno di noi 
si spingerà 
tanto lontano 
dal proprio egoismo. 

29 gennaio 2018

Pensiero numero 42

Ritornerai da me
ormai quasi lo spero 
e lo spettacolo 
sarà soltanto mio
e del mio orgoglio. 
Ti aspetto 
come uno spavento 
sulla schiena 
o sul collo... 
Ti attendo
come un panorama 
mai visto,
ma contemplato 
da molti. 
Ti aspetto
perché è così 
che termina 
il giorno. 

28 gennaio 2018

Pensiero numero 41

Ho fatto tutto io
ormai quasi abituato.
I conti con il passato
li ho cambiati tutti.
Per te, oramai
non tarderanno
gli anni
e ti presenteranno
tutto quello che non hai fatto
e non hai saputo fare.
Attraverso un vetro
attendo te
e chissà cosa
mi porterai.
Non vale più la pena
di aprire un altro libro.

19 gennaio 2018

Pensiero numero 40

Una scusa qualunque
per scappare via
un'altra per ritornare
magari per sbaglio
o curiosità. 
Un'occasione strana
e irripetibile 
a qualsiasi minaccia. 
Un attimo prima
di aver rinunciato 
a vincere. 

18 gennaio 2018

Pensiero numero 39

Auguri per sempre
non solo per un pianto
ma è tutto irreale
che perdere 
anche un respiro 
sarebbe scontato 
come farti un regalo. 
Le corse sono terminate
e una nuvola di giada 
scende pesante 
su questo foglio
e tutto quello che resta.
Solo tu
saprai scappare 
e una risposta 
resta fredda stasera. 



09 gennaio 2018

Quattro pensieri/aforismi con immagini


L'eternità è fatta di attimi




Abbiamo ucciso gli angeli per creare demoni




Quelli che criticano lasciali ballare sulle proprie miserie





Quello che facciamo è molto più grande di un solo pensiero.



07 gennaio 2018

Pensiero numero 38

Non mi devi dire nulla
non pretendo nulla
di ogni tua parola
o sorriso forzato.
Tu non sei unica
nemmeno per altri
neanche per te stessa.
Resta il rimpianto
così triste e ambiguo
di lasciare che il tempo
tolga tutto 
questo vuoto.

04 gennaio 2018

Pensiero numero 37

Non si finisce mai
di sbagliare 
correndo all'impazzata
con le mani
piene di niente
e soli e lune 
piene di attese.
                    Una luce
                    che abbaglia
                    l'oscurità 
                    dalle nostre
                    stesse bugie
                    come una lama
                    infilzata dal nemico.



03 gennaio 2018

L'amore che non osa...

Il 30 aprile 1895 si aprirono le porte del Tribunale centrale di Londra. Il più grande scrittore di Londra, Oscar Wilde, fece il suo ingresso come imputato e le stesse persone che lo avevano osannato,letto i suoi libri, applaudito in teatro per le sue sfavillanti commedie, ora lo derideva e assisteva beffardo alla sua rovina. Ma di quale crimine si era macchiato il signor Wilde? Si era innamorato di un uomo. Tutto qui.
Durante tutto il processo, aveva negato ogni sentimento che andasse oltre una profonda amicizia. Pur di evitare la prigione, infatti, aveva deciso di difendersi con signorilità, scegliendo con cura le parole da usare evitando di coinvolgere il suo Alfred. Se avesse ammesso di conoscere quell'amore, si sarebbe incolpato da solo e giurò a se stesso che non avrebbe mai coinvolto in quel processo l'uomo che amava.
Oscar amava Alfred, ma non poteva amarlo liberamente alla luce del sole.Si limitò a raccontare quel sentimento come un regalo da parte di un uomo colto come lui a un giovane gioioso come Alfred.L'amore più nobile e bello che lega un essere umano all'altro. Quando finì di parlare, dalla galleria del Tribunale salì un applauso. Fu l'ultimo della sua vita. Il 25 maggio 1895 Oscar Wilde venne condannato a due anni di lavori forzati: era il massimo della pena prevista. I suoi beni furono venduti all'asta e i suoi libri sparirono dalle librerie. Ammanettato e stretto tra le guardie fu condotto in cella. Mentre percorreva il lungo corridoio del tribunale, fu bersagliato di insulti. Un uomo tra la folla si oppose a questo linciaggio: era Robbie Ross, il suo migliore amico. Quanto ad Alfred Douglas, lasciò l'Inghilterra e presto si disinteressò di lui. La legge in base alla quale Wilde fu condannato venne tolta in Inghilterra soltanto nel 1967. Nel cimitero del Père-Lachaise, a Parigi ,c'è un monumento funebre
che rappresenta una sfinge.Sotto la lapide di marmo, sulla quale le visitatrici depositano i loro baci lasciando le impronte di rossetto, ci sono le ceneri di Oscar Wilde. Assieme a esse riposano quelle dell'amico Robbie Ross.






DE PROFUNDIS è una lunga lettera che Oscar Wilde scrisse, dopo essere stato processato per omosessualità, al suo compagno, Alfred Douglas, nel 1897, proprio durante il periodo della carcerazione. Una scrittura fortemente coinvolgente, piena di ricordi, disquisizioni intelligenti e amare verità della vita. L'ultimo regalo di un grande scrittore.



Imparare l'umiltà



Vivere è imparare a smettere di fare Dio e a riprenderci tutta l'adrenalina e la sfida di tornare ad essere fondamentalmente,semplicemente e totalmente umani.Capire che noi siamo solo preparatori, ma non siamo il compimento. Esattamente come un buon trailer di un film: non ti toglie il bello di vederlo, non ti racconta come va a finire, ma ti fa venir voglia di andare a vederlo.Dobbiamo essere una "voce" che fa tornare la voglia di vivere agli altri. Essere cristiani vuol dire saper suscitare una nostalgia di Dio nel cuore dell'uomo,nel cuore di ogni mio bambino o bambina che incontro al catechismo. Bella sfida in questo nuovo anno. Ci riuscirò?