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03 gennaio 2018

L'amore che non osa...

Il 30 aprile 1895 si aprirono le porte del Tribunale centrale di Londra. Il più grande scrittore di Londra, Oscar Wilde, fece il suo ingresso come imputato e le stesse persone che lo avevano osannato,letto i suoi libri, applaudito in teatro per le sue sfavillanti commedie, ora lo derideva e assisteva beffardo alla sua rovina. Ma di quale crimine si era macchiato il signor Wilde? Si era innamorato di un uomo. Tutto qui.
Durante tutto il processo, aveva negato ogni sentimento che andasse oltre una profonda amicizia. Pur di evitare la prigione, infatti, aveva deciso di difendersi con signorilità, scegliendo con cura le parole da usare evitando di coinvolgere il suo Alfred. Se avesse ammesso di conoscere quell'amore, si sarebbe incolpato da solo e giurò a se stesso che non avrebbe mai coinvolto in quel processo l'uomo che amava.
Oscar amava Alfred, ma non poteva amarlo liberamente alla luce del sole.Si limitò a raccontare quel sentimento come un regalo da parte di un uomo colto come lui a un giovane gioioso come Alfred.L'amore più nobile e bello che lega un essere umano all'altro. Quando finì di parlare, dalla galleria del Tribunale salì un applauso. Fu l'ultimo della sua vita. Il 25 maggio 1895 Oscar Wilde venne condannato a due anni di lavori forzati: era il massimo della pena prevista. I suoi beni furono venduti all'asta e i suoi libri sparirono dalle librerie. Ammanettato e stretto tra le guardie fu condotto in cella. Mentre percorreva il lungo corridoio del tribunale, fu bersagliato di insulti. Un uomo tra la folla si oppose a questo linciaggio: era Robbie Ross, il suo migliore amico. Quanto ad Alfred Douglas, lasciò l'Inghilterra e presto si disinteressò di lui. La legge in base alla quale Wilde fu condannato venne tolta in Inghilterra soltanto nel 1967. Nel cimitero del Père-Lachaise, a Parigi ,c'è un monumento funebre
che rappresenta una sfinge.Sotto la lapide di marmo, sulla quale le visitatrici depositano i loro baci lasciando le impronte di rossetto, ci sono le ceneri di Oscar Wilde. Assieme a esse riposano quelle dell'amico Robbie Ross.






DE PROFUNDIS è una lunga lettera che Oscar Wilde scrisse, dopo essere stato processato per omosessualità, al suo compagno, Alfred Douglas, nel 1897, proprio durante il periodo della carcerazione. Una scrittura fortemente coinvolgente, piena di ricordi, disquisizioni intelligenti e amare verità della vita. L'ultimo regalo di un grande scrittore.



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