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24 novembre 2020

Pensiero numero 100 (Vertigo)


Preparate le trombe 

s'innalza l'orizzonte

vietato vietare

che il peggio

sia con noi. 

Rifiutarsi fa male, 

chi non si adegua

verrà segnalato. 

Untore del popolo

fuori dai terrazzi

nei salotti profumati 

di mughetto e sorrisi. 

Scale, controscale, 

finte ringhiere di sogni. 

Ripide salite

faticose discese, 

 i disegni di Escher 

colpiscono ancora. 

Rubano il tempo 

alla ragione

i pavoni di Roma,

colpiscono basso

per cervelli spenti, 

lontane opinioni. 

Lavapiatti contriti

del rosso potere

allungano le lingue

fin sotto ai sederi.

Olgettine pentite

dipinte minorenni, 

fanno sbavare

il Cavaliere di plastica. 

Si sentono lontano

urla squarciate 

mentre gli idranti

lavano il sangue 

dei morti contati. 

In onda la conta

dei numeri primi. 

Social accesi 

per i vaccini

che come Gesù 

camminano sulle acque, 

speranzosi di applausi

e consacrazioni virtuali. 

Le feste comandate

ormai senza comandanti

animali preistorici

sguazzano nella melma

di un futuro corrotto. 

Muti e senza dignità 

si patteggia, 

ma non sarà poi lontana 

una velata vergogna. 








18 novembre 2020

Pensiero numero 99

  



Il secolo funesto

funanmbolo, 

distratto.

Decisioni

funesti traguardi

di altre miserie. 

Si ride sottovoce

sotto nuvole 

di carbone 

volubile. 

Il prezzo da 

pagare 

mai lo sapremo.   

Puttane di turno

cantano in coro

e in coro 

stonano. 

Elemosine 

in coda, 

dopoguerra da 

risata

poche illusioni.

Le mani legate

indolenza pura

al dolore, 

infiniti rosari. 










Pensiero numero 98

                                🎭     


03 novembre 2020

Pensiero numero 97


  IL TEMPO CHE VUOI

La corsa contro 
se stessi
senza trovarsi mai.
Senza guardarsi 
dentro un incubo 
di lotte o desideri. 
Intorno
solo vuoti di memoria
e memorie 
da ingannare. 
La testa che gira, 
questa carne che urla
si contorce 
invecchia e sbiadisce
i giorni felici. 
Quali ostacoli 
mi regalerai ancora, 
per sempre
o per nessuno, 
sparire o ripartire
mi perdo nel buio
perdonando raccolgo
brandelli di noi. 
Questo tempo
rianima conflitti
e toglie il respiro
mentre recita bugie. 
Che cosa hai 
di me, tempo? 
Strangoli illusioni
mentre la carta 
brucia e si divide. 
Non aspettare 
è una disgrazia. 
Una scommessa, 
la vincita rubata
mentre si sa
che inizio e fine 
sono sorelle gemelle, 
misteri beffardi
senza ritardo. 
Dimmelo ancora
prometti parola:
quale tempo mi dai?