Preparate le trombe
s'innalza l'orizzonte
vietato vietare
che il peggio
sia con noi.
Rifiutarsi fa male,
chi non si adegua
verrà segnalato.
Untore del popolo
fuori dai terrazzi
nei salotti profumati
di mughetto e sorrisi.
Scale, controscale,
finte ringhiere di sogni.
Ripide salite
faticose discese,
i disegni di Escher
colpiscono ancora.
Rubano il tempo
alla ragione
i pavoni di Roma,
colpiscono basso
per cervelli spenti,
lontane opinioni.
Lavapiatti contriti
del rosso potere
allungano le lingue
fin sotto ai sederi.
Olgettine pentite
dipinte minorenni,
fanno sbavare
il Cavaliere di plastica.
Si sentono lontano
urla squarciate
mentre gli idranti
lavano il sangue
dei morti contati.
In onda la conta
dei numeri primi.
Social accesi
per i vaccini
che come Gesù
camminano sulle acque,
speranzosi di applausi
e consacrazioni virtuali.
Le feste comandate
ormai senza comandanti
animali preistorici
sguazzano nella melma
di un futuro corrotto.
Muti e senza dignità
si patteggia,
ma non sarà poi lontana
una velata vergogna.