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07 marzo 2021

Ciccilla la terribile


Maria Oliverio,detta Ciccilla,nasce in un piccolo paese in provincia di Cosenza il 30 agosto 1858. Protagonista di molti atti di brigantaggio,il più noto fu il sequestro di nove persone tra cui nobili, proprietari di terreni e religiosi, avvenuto nel 1863. Si pensa ai briganti come criminali incalliti e barbari senza pietà, ma non era così. Molti erano nell'esercito borbonico e sono diventati fuorilegge perché principalmente avevano perduto speranze,ideologie e le stesse battaglie. Era gente del popolo che cercava di fondare l'Italia su basi più giuste e senza discriminazioni. Garibaldi aveva promesso la libertà dalla schiavitù e un futuro migliore per tutti. Quella promessa risultò vana per i volontari: uomini,donne,ragazzi che lo avevano seguito pieni di fiducia e che,una volta tornati a casa, si erano resi conto che nulla era cambiato, e che le tasse non erano state abolite così come le terre  che continuavano ad essere dei più ricchi, senza divisioni e giustizia.


In questi giorni è uscito il libro "ITALIANA"  di Giuseppe Carrozzella, edito da Mondadori. La storia raccontata in prima persona: lei bambina, ragazza, donna e moglie. Il suo legame con la terra,i sogni e le sconfitte e infine l'ergastolo. Per raccontare la storia di Ciccilla, l'autore ha fatto ricerche presso l'archivio dello Stato Maggiore dell'esercito di Roma, e degli archivi di Stato di Cosenza e Roma.




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