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18 marzo 2021

Pensiero numero 111

 Mi sento schiacciato

fra un telefono e un giudizio.

Questo baccano di parole

senza un finale

nè una corsa per perdere,

verginità sbandierate

con culi di gomma decadenti.

Idee senza sforzi d'intelligenza

mentre dottori saccenti

snocciolano previsioni

già tutte previste.

Il tavolo imbastito

con le tovaglie della festa

contribuisce al tono 

di un beffardo destino.

Non riesco a prendere

nessun timone:

decisamente indeciso

scivola densa 

una melma di ricordi.

Il piatto non piange più

perchè tutti i prigionieri

sono liberi

di non pensare più a nulla.

Per nostra fortuna 

s'intravedono giorni 

di vacanze e bailame.

Anche con le stampelle

piantate nella testa

si riuscirà a nascondere

un'altra realtà.



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