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05 aprile 2018

Pensiero numero 51

Com'era bello
sfiorarti la mano
tu che eri principe
e io il tuo sogno
diventato realtà.
Mi portavi lontano
insegnando il silenzio
e le virtù della vita.
Fatiche, parole 
misurate
gesti e sguardi
valori di vita
che sempre ricordo.
I passi misurati
la cravatta
sempre al suo posto,
mi portavi nel cuore
senza avvisare.
Ora come allora
tu vivi
ancora in me:
 mi guardi
dietro un angolo
che ancora
non conosco.
Cerco di attaccare
un filo di speranza.
Come vorrei
sentire il tuo respiro,
riparare tutte
le parole sospese...
Quanto resta di noi?
Cercherò di essere
un figlio migliore
e un uomo sicuro.
Mentre le ore
finiscono nella notte
vedo un filo
dritto, sottile
ed è soltanto
la speranza
che il tutto
torni al suo posto
con un sorriso
di te
unito a me
senza un batticuore
senza una risposta
senza una fine.

         
                       ( A mio padre)

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