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27 dicembre 2020

Pensiero numero 106

    




          

L' ALTRO NATALE

     

Di che cosa sono fatte le stelle? Idrogeno, elio, ossigeno, carbonio e altri metalli che generano energia e luce.Tutti noi dovremmo essere come stelle: vivere per sprigionare forza e luce! Questo Natale ormai alle spalle ci deve sul serio far comprendere quanto sia stato un toccasana per l'anima. Ci ha fatto capire, obbligandoci, a comportarsi con sobrietà lasciando in un angolo molte cose effimere. 

Non pensavamo di essere così deboli, paurosi. Così nudi  di fronte a un qualcosa di invisibile che ci ha permesso di guardarci finalmente per quello che siamo, con le nostre miserie, ma anche pieni d'amore e di misericordia. Non lasciamo cadere questa unica e straordinaria possibilità di cambiare pelle, atteggiamenti, sistema di vita.Rispetti-amo prima di tutto chi sta intorno a noi con parole e gesti di tenerezza. Condividiamo la gioia profonda nel donare, nel donarci. Imitiamo quel Bambino nato dalla terra per portarci in alto. 











24 dicembre 2020

Pensiero numero 105

  Un altro pezzo

spento da un alito

vento e tempesta

unite e libere

come da copione. 

Troppe ingiustizie

senza povere

risposte. 

IL tuo entusiasmo

aiutava anche me

che ancora 

raccolgo 

un coraggio nuovo

interrotta notte

troppo stretta

per poterla

ancora toccare.


          (a Raffaella) 

19 dicembre 2020

Pensiero numero 104

Ora che sei luce
un riflesso
di speranza 
infinita: pace
che mancherà 
a tutti quelli
che hanno capito
tutte le tue paure. 
Incrollabile 
vita conquistata
a fatica, si spegne
quel pugno amaro 
che sa d'amicizia. 
Corri ancora
per noi, per me. 
Stringo lo sguardo 
per non farlo cadere mai più. 

      (a Marco A.) 




      
 



16 dicembre 2020

Pensiero numero 103 (Vizi capitali)

VIZI CAPITALI 


Per altri disastri

o altri mestieri

siamo convocati

a correre la vita

come se fosse 

una gara senza premi. 

Di altri dolori

o sospiri pesanti

i capelli spettinati

voglioni libertà. 

Di altre avventure 

si beve al futuro, 

la sposa che aspetta 

aspetta in silenzio 

e resta sospesa

con sette domande

senza chiedere nulla. 






 

13 dicembre 2020

Pensiero numero 102

 




Il vizio di vivere
e quello di scappare
in terre deserte
in assenza di rabbie
e concrete bugie.
Dolceamara
questa idea
confusamente mia.
Mentre i giorni
si dibattono veloci
ci si appende
al destino
che piange con noi.
E per noi spera
senza la paura
di non credere più
a niente
e a nessuno.
La folle idea
di non vederti,
chimera del vento
che mischia
la mia paura.


10 dicembre 2020

Pensiero numero 101 (Pensiero unico )

Benvenuti nel tempo nuovo senza ritorno
senza misure 
né motivazioni. 
Politici venduti, 
prelati senza testa 
convinti e conviventi 
del rigore mortuario
con le chiavi in mano
e una sola verità 
dentro ai portavalori
di una identità violata.
Non si può più dire 
nulla: né zingaro
né frocio, 
perché la benda 
sulla bocca inaridita
si è già avvitata
in un mesta falsità. 
I rossi al potere
hanno tolto libertà, 
ma siamo contenti 
di avere finalmente 
un'unica identità. 
Ci hanno insegnato 
per bene 
a lavarci le mani, 
ma non la coscienza 
per aver taciuto. 
Le promesse volano
come corvi suicidi 
sulle nostre speranze, 
mentre un megafono
tuona a reti unificate
di stare tranquilli.
Il popolo non sovrano
ha ormai già deciso 
quello che pochi 
ormai temono:
un tempo indefinito
di un silenzio odioso
senza ricordi. 
Piangono già prostrate
puntuali e sottomesse
le puttanelle di regime. 







24 novembre 2020

Pensiero numero 100 (Vertigo)


Preparate le trombe 

s'innalza l'orizzonte

vietato vietare

che il peggio

sia con noi. 

Rifiutarsi fa male, 

chi non si adegua

verrà segnalato. 

Untore del popolo

fuori dai terrazzi

nei salotti profumati 

di mughetto e sorrisi. 

Scale, controscale, 

finte ringhiere di sogni. 

Ripide salite

faticose discese, 

 i disegni di Escher 

colpiscono ancora. 

Rubano il tempo 

alla ragione

i pavoni di Roma,

colpiscono basso

per cervelli spenti, 

lontane opinioni. 

Lavapiatti contriti

del rosso potere

allungano le lingue

fin sotto ai sederi.

Olgettine pentite

dipinte minorenni, 

fanno sbavare

il Cavaliere di plastica. 

Si sentono lontano

urla squarciate 

mentre gli idranti

lavano il sangue 

dei morti contati. 

In onda la conta

dei numeri primi. 

Social accesi 

per i vaccini

che come Gesù 

camminano sulle acque, 

speranzosi di applausi

e consacrazioni virtuali. 

Le feste comandate

ormai senza comandanti

animali preistorici

sguazzano nella melma

di un futuro corrotto. 

Muti e senza dignità 

si patteggia, 

ma non sarà poi lontana 

una velata vergogna. 








18 novembre 2020

Pensiero numero 99

  



Il secolo funesto

funanmbolo, 

distratto.

Decisioni

funesti traguardi

di altre miserie. 

Si ride sottovoce

sotto nuvole 

di carbone 

volubile. 

Il prezzo da 

pagare 

mai lo sapremo.   

Puttane di turno

cantano in coro

e in coro 

stonano. 

Elemosine 

in coda, 

dopoguerra da 

risata

poche illusioni.

Le mani legate

indolenza pura

al dolore, 

infiniti rosari. 










Pensiero numero 98

                                🎭     


03 novembre 2020

Pensiero numero 97


  IL TEMPO CHE VUOI

La corsa contro 
se stessi
senza trovarsi mai.
Senza guardarsi 
dentro un incubo 
di lotte o desideri. 
Intorno
solo vuoti di memoria
e memorie 
da ingannare. 
La testa che gira, 
questa carne che urla
si contorce 
invecchia e sbiadisce
i giorni felici. 
Quali ostacoli 
mi regalerai ancora, 
per sempre
o per nessuno, 
sparire o ripartire
mi perdo nel buio
perdonando raccolgo
brandelli di noi. 
Questo tempo
rianima conflitti
e toglie il respiro
mentre recita bugie. 
Che cosa hai 
di me, tempo? 
Strangoli illusioni
mentre la carta 
brucia e si divide. 
Non aspettare 
è una disgrazia. 
Una scommessa, 
la vincita rubata
mentre si sa
che inizio e fine 
sono sorelle gemelle, 
misteri beffardi
senza ritardo. 
Dimmelo ancora
prometti parola:
quale tempo mi dai? 








  

28 ottobre 2020

Pensiero numero 96

 


STATICA INCOERENZA 

Mi guardi distante
poi vieni indecisa. 
Salti, ballando
decidi da sola. 
Urli, fai moine
da sola ti isoli
come una suora. 
Chiedi e rispieghi
fai tutto 
scegli e sciogli
desideri di ieri. 
Dolce, sfrontata
forse affogata. 
T'innalzi pesante
t'appoggi sul muro
poi canti qualcosa. 
Riposa la mente
s'indignano i giorni
sporcati dal vento. 

17 ottobre 2020

Parlando del minimalismo

Per me l' immagine minimalista  resta un istante quasi surreale, disunito dalla realtà circostante. E' semplicità estrema, immediatezza, un ritrovare gli oggetti e i soggetti proprio come essi sono, per poi reinventarli a proprio piacimento.


    ANIME  CANDIDE  
  
    
       


    AL POSTO TUO

               

                 RISCALDAMENTO  GRADUALE


           

   
   FUORI DAL MONDO 

   

                        


     
    IL SOLE ARTIFICIALE

               

         

    
   PRESA IN GIRO 
         


    L'ATTESA DEL SILENZIO



   UNA SFORTUNA SFACCIATA


07 ottobre 2020

Le virtù teologali

 

Le tre virtù teologali sono chiamate così perché, per mezzo del Battesimo, Dio le ha donate a tutti noi.
Come sempre le mie immagini sono libere interpretazioni...
   FEDE


  
   SPERANZA 
   



   CARITÀ 
   

    
 
                   


   
Per le foto ho usato un
cellulare Sony Xperia con risoluzione 23 megapixel. 


18 settembre 2020

Le regole del gioco (racconto breve)

 Capelli sempre in ordine,occhi vivaci, sempre in movimento proprio come il suo corpo sinuoso. Avevo una rabbia mista invidia per mio fratello. Tutti cadevano ai suoi piedi: gli amici, i compagni di scuola, perfino i nostri stessi genitori. Odiare una persona così? Sfido chiunque a farlo. Il futuro si spalancava ai suoi piedi perchè tutto gli era dovuto e ne era consapevole.  Giocavo spesso con lui, non tanto perchè era mio fratello, ma non aveva certo difficoltà a memorizzare le regole di ogni gioco che qualcuno gli proponeva. Aveva due anni più di me quando iniziò l'ultimo anno delle Medie. Puntava in alto con i sogni, e i sogni con lui. A volte si estraniava da tutto. Si metteva sdraiato a guardare il soffitto della stanza o il cielo terso di primavera. Voleva partecipare ai suoi stessi sogni, sicuro che li avrebbe raggiunti con ottimi risultati. Non si poteva non volergli bene. Il tempo con lui correva veloce perchè ti poteva parlare di ogni argomento. Era al corrente di tutto perchè leggeva di tutto:anche le etichette dei pelati per scoprire qualche nuova parola che puntualmente curiosava su Wikipedia. Molte ragazzine, naturalmente, gli morivano dietro. Non era molto fedele in amore. Peccava un pò di presunzione ma nascondeva il tutto con delle buone intenzioni che sciorinava come granelli di rosario alla bella di turno, promettendole la classica luna nel pozzo.                  Non ricordo bene il giorno. Credo fosse a fine estate, quando le vacanze andavano in ferie per far posto ai libri di scuola.                  Gli proposi un gioco a prima vista un pò strano. Avremmo dovuto sfidarci in una corsa a ostacoli lunga circa duecento metri. Al termine c'era un cancello piuttosto alto. Sulla sua sommità c'erano delle classiche lance di ferro battuto alte venti centimetri o poco più.                                    Sicuro della sua prestanza sportiva non vedeva l'ora di sfidarmi. La corsa,devo ammettere, fu dura per entrambi.  Il sudore e la fatica mi uscivano da tutte le parti. Decisi di non mollare.Rifiutai con tutto me stesso di perdere questa occasione. Arrivati al cancello avremmo dovuto scavalcarlo, entrando così nel grande cortile di casa nostra. La fatica, unita all'adrenalina, potenziarono ancora di più la voglia che avevamo di vincere a ogni costo. La medaglia d'argento sarebbe stata un disonore per entrambi. Sapevo molto bene dove volevo arrivare. Non potevo fare errori di sorta. Mio fratello, stremato dalla corsa, incominciò ad arrampicarsi come un gatto selvatico sul cancello rovente dal calore. Io ero a pochi passi da lui. Lo lasciai ansimare e mi parve di sentire anche qualche imprecazione... Cosa assai rara per lui. Arrivato in cima ,le poche forze lo abbandonarono di colpo.  Le orbite dei suoi occhi rotearono come biglie, le palpedre sembravano impazzite. Un urlo soffocato fece spalancare la bocca mentre una lancia del cancello si conficcava nel palato squarciandolo completamente. Flutti di sangue uscivano ininterrottamente sporcandogli la maglietta,le mani,le braccia. Il ferro grigio del cancello cambiò di colpo colore, diventando una gabbia di morte.                              Povero Giulio, fratellone mio caro. Chi poteva mai immaginare che in tutta la tua perfezione, avessi una piccola, ridicola,leggera imperfezione?      Mi ricordo (ma è un ricordo lontano) che i dottori la chiamavano cardiopatia congenita. E' stato l'unico traguardo di cui non sei stato il protagonista assoluto.                    Credimi: avevo praticamente eliminato dalla mente questo tuo difetto di fabbrica. Non farmene una colpa, ti prego.Non fartene una colpa se non hai potuto arrivare per primo.                        Entrambi lo sappiamo molto bene: vince solo chi resta in piedi.


                       12/09/2020 

                        M.C.





06 settembre 2020

Pensiero numero 95

Raccontare nuvole

di pioggia surreale. 

Spendere tempo

in luoghi indefiniti 

disordinati e muti.

Collezionare ricordi 

senza piangere rimorsi. 

Le linee del tempo 

che fanno bene al 

nostro cuore. 



I Sette Vizi Capitali


 Ultima idea di rappresentare le Sacre Scritture in maniera personale. Sette odiose abitudini che soffocano  con le loro spire il genere umano. Naturalmente sarà abbastanza facile trovare il nesso fra le immagini e quello che ho pensato. 

   
SUPERBIA 

  AVARIZIA 


   LUSSURIA


   INVIDIA 


   GOLA


   IRA


   ACCIDIA 


Casa Scaccabarozzi


Questo edificio, veramente particolare e unico, si trova a Torino
all'incrocio fra corso San Maurizio e via Giulia di Barolo,in un ristretto spazio.
Fu costruito da Alessandro Antonelli autore della Mole Antonelliana, simbolo della città.
La forma della base è a trapezio isoscele. Misura 16 metri di lunghezza nei lati più lunghi, 4,35 mt. sul lato adiacente al Corso e solamente 54 cm. sul lato opposto.



È definita  "Fetta di polenta" per via del suo colore e della sua forma particolare. Composta da 9 piani due dei quali interrati. Inclinata verso la strada di ben 34 cm. mettendo in luce la genialità del progettista.
La destinazione odierna a galleria d'arte permette di vedere l'interno. Dal portone su via Giulia di Barolo, si accede ai piani a vista. Le stanze sono molto strette con il soffitto basso, all'attico la scalinata termina con una piccola rampa che porta ad una vasca da bagno rivestita di mosaico colorato.





Ringrazio la mia amica Emanuela per avermi segnalato questo luogo.

23 agosto 2020

I Dieci Comandamenti

Come nelle precedenti immagini dedicate alle Opere di Misericordia, provo nuovamente a unire le mie idee fotografiche con i relativi comandamenti. A voi la voglia di trovare similitudini e analogie attraverso la propria fantasia o sensibilità.




     I - Non avrai           altro Dio 
         all'infuori 
         di me.   

  
   II -  NON NOMINARE 
          IL  NOME DI DIO 
          INVANO
 
  III - Ricordati             di                         santificare
         le feste.
        
 

IV - Onora il               padre e la
       madre
         
     
             
 
 
 V -  NON UCCIDERE 

 

 VI - Non commettere
        atti impuri
   
      
 

VII - Non rubare



  VIII - Non dire             falsa 
 testimonianza   
   
    

  IX -Non                     desiderare
       la donna             d'altri

 
   X - Non                 desiderare
     la roba d'altri 
              


(Foto scattate in una abitazione privata) 
Diritti riservati.