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30 marzo 2020

Raccontando Sylvia


Sylvia Plat nasce a Boston il 27 ottobre 1932, e sin da piccola ha iniziato a scrivere poesie anche se la sua bravura è stata riconosciuta soltanto dopo la sua morte.
Ragazzina fragile,sensibile,intelligente ma molto fragile. La sua insicurezza si amplifica quando suo padre muore di diabete, nel 1940. Il suo primo lavoro pubblicato è un racconto intitolato: "E l'estate non tornerà". Entrata nello Smith College con una borsa di studio nel 1950, nel penultimo anno fece il primo dei suoi tentativi di suicidio. Descrisse poi la sua crisi nel suo romanzo semi-autobiografico: "La campana di vetro". Seguirà il ricovero in un ospedale psichiatrico dove le verrà diagnosticato il disturbo bipolare. Uscita dall'ospedale, si laurea ottenendo la lode nel 1955, e continuò a scrivere poesie pubblicandole anche sui giornali locali e su quelli studenteschi. A Cambridge conobbe il poeta inglese Ted Hughes. Si sposarono il 16 giugno del '56 e trascorsero per un paio di anni vivendo e lavorando negli Stati Uniti. Sylvia insegnò allo Smith College. I coniugi vissero per un certo periodo a Londra ed in seguito a North Tawton,una piccola città commerciale nel Devon. Pubblicò la sua prima raccolta di poesie in Inghilterra,nel 1960. Nel febbraio dell'anno dopo abortì e molte poesie fanno riferimento a questo evento. il matrimonio si incrinò e la coppia si separerà due anni dopo la nascita della loro prima figlia.


L'11 febbraio 1963 Sylvia si tolse la vita. Il metodo che scelse per morire fu molto complicato. Sigillò con il nastro adesivo la porta della camera dei bambini, poi si chiuse in cucina. Aprì il gas del forno e infilò la testa. Dalle varie biografie postume su di lei e il marito ci sono varie teorie: sembra che il marito la picchiasse sovente e la tradisse con varie donne di strada. Purtroppo anche l'altro figlio della coppia si suiciderà. Forse vittima della stessa maligna genetica della madre.








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