E' un film unico, a volte claustrofobico, che si dirama nei labirinti dell'anima e dei sentimenti sospesi mai del tutto svelati. Dialoghi,figure,segni e frammenti, realtà e memoria frammentate e rimesse in circolo. Lo stesso spettatore "buttato" in una sceneggiatura suggestiva, in una non-storia.
Come era prevedibile, la pellicola fu accusata di incomprensibilità e di intellettualismo fine a se stesso, nonostante il Leone d'Oro vinto alla Mostra del cinema di Venezia. Comunque sia i film di Alain Resnais( 1922- 2014) sono più difficili da spiegare che da vedere.
Nessun commento:
Posta un commento