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Alex Portnoy ripercorre un lungo esilarante monologo con il suo analista,ripercorrendo tutta la sua infanzia,le idee e le rocambolesche avventure e situazioni erotiche,sempre con un filo di ironia e forte dissacrazione verso la natura delle cose e del corpo. Molto sarcastiche le descrizioni e le forti manie dei suoi genitori,che contribuiranno a farlo diventare una persona cinica e quasi misogina.
"Ciò che noto per prima cosa in un paesaggio non è la flora,è la fauna."
"Mio padre è un assicuratore sempre vissuto in funzione della propria stitichezza...E mia madre,che radar quella donna!Mi controllava le addizioni in cerca di errori,i calzini alla ricerca dei buchi,le unghie,il collo,ogni piega o grinza del mio corpo alla ricerca di sporcizia."
"Questa è la mia vita,la mia unica vita,e la sto vivendo da protagonista..."
Il primo libro in cui Roth inizia il suo gioco di autobiografia e finzione,da cui bisogna assolutamente iniziare per conoscere questo grande autore americano del '900.
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